domenica 12 novembre 2017

Ad imitazione di Lutero: le 12 tesi affisse sulla “porta di Greenpeace”


di Alberto Guidorzi 

 Klaus Ammann appone le sua tesi sulle biotecnologie alla sede di Edimburgo di Greenpeace
Esattamente cinquecento anni fa, era il 31 ottobre 1517, Martin Lutero sembra abbia esposto sulle porte della chiesa di Wittenberg un manifesto con le 95 tesi della sua “Disputatio pro declaratione virtutis indulgentiarum” . Il Professor Klaus Ammann (professore emerito di botanica all’Università di Berna), sette anni fa aveva ripetuto il gesto del Riformatore tedesco affiggendo virtualmente sulla “porta di Greenpeace” le sue 12 tesi a favore delle biotecnologie cisgenetiche e transgnetiche frutto delle conclusioni tratte dall’Accademia Pontificia delle scienze nel maggio 2009 a Roma e composta da 40 scienziati di tutto il mondo, compreso lo stesso Ammann.
Ecco qui vi sottopongo la traduzione delle 12 tesi tratte da un articolo di Seppi e che, come ben sanno i miei lettori, sono anche le mie avendole elaborate autonomamente durante la mia vita professionale (non certamente al soldo di multinazionali): ( qui ).


Tesi 1 - Tra i 6,8 miliardi di persone (ndt: oggi siamo a 7.5 miliardi) più di un miliardo è attualmente sotto alimentato. E’ una situazione verso la quale necessitano interventi urgenti sia in ordine a nuovi sistemi sociali che di tecnologia agricola.

Tesi 2 - L’aumento della popolazione mondiale prevista in 2 o 2,5 miliardi di persone ci porterà ad averne 9 miliardi nel 2050 sul pianeta e ciò aumenta l’urgenza di risoluzione del problema di cui sopra.

Tesi 3 - Gli impatti conseguenti ai cambiamenti climatici e alla diminuzione conseguente di acqua disponibile per l’agricoltura impatteranno la nostra capacità di nutrire la popolazione mondiale crescente.

Tesi 4 - L’uso appropriato dell’ingegneria genetica e di altre tecniche molecolari moderne in agricoltura può aiutare ad affrontare la sfida delineata. Migliorando le piante coltivate, l’ingegneria genetica può portare un contributo significativo all’aumento della produzione agricola, in particolare l’aumento delle rese, le migliori qualità nutrizionali, un accrescimento della resistenza alle distruzioni dei parassiti, come pure una migliore tolleranza alla siccità ed altri stress ambientali. (ndt : i sistemi di miglioramento fin qui adottati sono ancora validi, ma bisogna accelerare la creazione varietale altrimenti non arriveremo in tempo. Le biotecnologie hanno questo scopo.)

Tesi 5 – Queste stesse tecnologie sono già usate con successo da anni in molte zone del mondo. Non vi è nessuna indicazione che l’uso dell’ingegneria genetica ponga problemi di sicurezza delle coltivazioni stesse o del cibo che producono (ndt: sono passati altri 7 anni e nulla è cambiato). Al contrario, il miglioramento delle piante coltivate con le biotecnologie ha dimostrato una lunga ed ininterrotta messa a punto di tecniche sempre più precise e prevedibili (ndt: nel 2009 non erano nemmeno abbozzate le tecniche di gene editing e quindi la previsione si è ulteriormente realizzata).

Tesi 6 - Gli scienziati sono chiamati a contribuire al progresso della produzione agricola attraverso una R&D libera da ogni ideologia. I vantaggi potenziali dovrebbero essere accessibili a tutti gli agricoltori dei paesi in sviluppo e anche a quelli già sviluppati.

Tesi 7 - Affinché le potenzialità delle piante geneticamente modificate (PGM) approvate per la messa in coltivazione siano disponibili per il mondo intero, occorre che le esigenze specifiche poste dalla coltivazione siano in linea con le ultime scoperte scientifiche generalmente accettate, pertanto in questi casi le esigenze stesse devono essere semplificate.

Tesi 8 - Molti sforzi dovrebbero essere fatti per mettere a disposizione degli agricoltori dei paesi in sviluppo delle varietà di PGM adatte alle loro condizioni locali. Il cotone GM resistente agli insetti ed il mais GM hanno grandemente ridotto il ricorso all’uso di insetticidi. In molti paesi in sviluppo è già stato provato che queste piante contribuiscono a creare benefici notevolmente accresciuti, introiti delle famiglie contadine più elevati e, quindi, a dei tassi di povertà minori.

Tesi 9 - Le procedure costose di regolamentazione delle biotecnologie verdi devono essere scientificamente giustificate e volte ad evitare rischi reali. Ciò significa che la regolamentazione deve essere fondata sulle proprietà specifiche di una nuova varietà di pianta, e non, com’è ora, sulla tecnologia con la quale la proprietà è indotta. La valutazione dei rischi di una varietà di PGM deve non solo tener conto dei rischi potenziali del suo utilizzo, ma anche dei rischi che ne deriverebbero allorché la varietà GM non fosse resa disponibile all’uso.

Tesi 10
- La ricerca e l’industria hanno bisogno di condizioni quadro affidabili e con fondamento scientifico, a queste le istituzioni scientifiche pubbliche e le piccole e medie imprese debbono potersi adeguare amministrativamente e finanziariamente al fine di poter permettere anche a loro di esplorare le opportunità delle biotecnologie verdi. La regolamentazione ridondante di oggi, invece, è anticoncorrenziale e comporta dei processi di concentrazione nel campo della creazione varietale e sementiera.

T
esi 11 - Si devono fissare delle soglie realistiche per permettere nuove ricerche e dare continuità nell’approvvigionamento delle materie prime. Il trattamento di tracce involontarie e tecnicamente inevitabili di materiale genetico modificato in un prodotto riveste un’importanza particolare per l’economia, altresì per la scienza e la ricerca. Per la filiera , deve crearsi un quadro giuridico funzionale, fondato: sullo sviluppo globale dell’ingegneria genetica verde, sulle conoscenze scientifiche verificate e sul commercio internazionale.


Tesi 12 - Tenuto conto delle grandi potenzialità dell’ingegneria genetica verde, esiste un obbligo morale di far esplorare i vantaggi di questa tecnologia al mondo intero al fine di permettere ad un numero sempre maggiore di persone , in particolare le più povere, di avvalersene per elevare il loro tenore di vita, di migliorare la loro salute e di proteggere l’ambiente che li circonda.


Nota conclusiva

A sentire queste parole ed a leggere quanto letteralmente scritto nelle conclusioni tratte dall’Accademia Pontificia delle Scienze: “Abbiamo notato che le piante Ogm hanno già portato consistenti benefici economici ai poveri, ma non ancora benefici al consumo a causa di barriere nelle normative. Abbiamo notato le promettenti innovazioni tecnologiche sulle piante, incluse le modificazioni genetiche, che usano meno risorse, producono meno gas serra, forniscono raccolti più abbondanti che hanno più micronutrienti. Queste piante innovative devono essere provate su grande scala e sbloccate rapidamente se mantengono le promesse”, sorge un dubbio: ma Papa Francesco intende smentire l’organismo pontificio chiamato dal suo predecessore a pronunciarsi? Il dubbio è in primis lecito, basta scorrere l’Enciclica “Laudato si” nelle parti dove tratta di questi argomenti. Il non trovarsi d’accordo da parte del Papa con un organismo vaticano non è blasfemo, anzi è nell’ordine delle cose, solo che come credenti ameremmo che venisse ufficializzato; in secundis il dubbio è supportato anche da un altro recentissimo episodio, cioè il rifiuto da parte dell’ Osservatore Romano di pubblicare una risposta ad un articolo pubblicato dal giornale vaticano e che sosteneva tesi alquanto discutibili da un punto di vista eminentemente scientifico (diciamo pure campate in aria o meglio “esoteriche”). (qui )

Alberto Guidorzi  
Agronomo. Diplomato all' Istituto Tecnico Agrario di Remedello (BS) e laureato in Scienze Agrarie presso UCSC Piacenza. Ha lavorato per tre anni presso la nota azienda sementiera francese Florimond Desprez come aiuto miglioratore genetico di specie agrarie interessanti l'Italia. Successivamente ne è diventato il rappresentante esclusivo per Italia; incarico che ha svolto per 40 anni accumulando così conoscenze sia dell'agricoltura francese che italiana.


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